Archivio per Maggio, 2007
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Oggi ho superato un piccolo traguardo grazie a chi ha avuto la pazienza e la curiosità di farmi visita.
Grazie di cuore!
"Si scrive e si legge per sapere che non siamo soli!"
Alle
La Carabaccia
la versione moderna della ricetta sottodetta!!!!
In una pentolina, preparare un brodo aromatico facendo bollire per 30 minuti in 1 litro d’acqua, a fuoco basso, coperto: 1 cucchiaio di estratto granulare per brodo chiaro; 1 mazzolino di prezzemolo; 1 costola di sedano; 1 carota pelata e spaccata per metà; 6-7 foglie di basilico e 2 di alloro.
In una casseruola invece, mettere: 6-7 cucchiai di olio extravergine di oliva; 4 grosse cipolle bianche tagliate a fettine fini; 2 porri (il solo bianco) tagliati a julienne; 2 carote paelate e tagliate a julienne; 2-3 costoline tenere di sedano anch’esse tagliate a bastoncini; 200 g di pisellini (anche surgelati) e 8-10 granelli di pepe bianco.
A fuoco basso, recipiente coperto, far stufare piano piano per 40-45 minuti, rigirando più volte e assaggiando e aggiustando di sale poco prima della fine della cottura.
Sistemate così queste due preparazioni collaterali, nel tempo che esse arrivano a cottura, prendere un tegamino e mettervi: 50 g di carnesecca tagliata a fettine fini e grossolanamente spezzettata e, insieme a 2-3 cucchiai del solito olio di oliva, a fuoco medio, scoperto, farla rosolare finché, struggendosi, non abbia messo fuori tutto il suo grasso. Aggiungere, a questo punto, 100 g di mandorle pelate e farle tostare in questo unto della carnesecca per 5-6 minuti rigirando in continuazione. Quando le mandorle cominciano a prendere un certo colore nocciola chiaro, bagnare il tutto con 2-3 spruzzi di acetobalsamico e non appena questi è un po’ evaporato aspergervi sopra anche 2 cucchiai di zucchero e 1 cucchiaino di spezie fini.
Rigirare prestamente quindi e amalgamare l’insieme con azione continua per 2-3 minuti, dopodiché aggiungere, bollente, tutto il brodo aromatico che intanto sarà pronto nella pentolina facendolo passare attraverso il passaverdura fine (gettare ciò che resta). Ancora rigirare e amalgamare bene, lasciare andare 30 minuti almeno, rimenando di tanto in tanto.
Al tempo giusto, ritornare alla casseruola dove, ormai, le cipolle (e gli altri ortaggi) avranno completato la loro lenta stufatura. Assaggiare, aggiustarle di sale, quindi, tolto il tegamino col brodo aromatico dal fuoco e lasciatolo un po’ intiepidire, metterlo (il brodo arricchito) in un frullatore, frullarlo benissimo fino a disintegrare ed omogeneizzare tutti i suoi ingredienti e poi versarlo, anche questo, nella casseruola, sopra le cipolle e tutti gli altri ortaggi. Ancora rimenare e amalgamare bene il tutto, far riprendere il bollore accennato appena, coprire, lasciar andare, così lentamente la cottura per altri 15 minuti rimenando un paio di volte.
Trascorso anche questo tempo (nel quale il brodo avrà modo, coll’imparentamento tra loro di armonizzare tutte le sue componenti fino a risultare un’unica composita, ma armoniosa espressione saporosa dolce-forte-speziata) aggiustare con lievi ritocchi gli equilibri tra le varie componenti e la sapidità generale, poi spegnere il fuoco e lasciar riposare per qualche minuto, casseruola coperta, vicino ad una fonte di calore, affinché, senza più bollire, questo brodo abbia però a mantenersi caldissimo al limite del bollente.
Mentre il brodo riposa, arrostire 8 fettine fini di pane toscano raffermo, disporle (2 ciascuna) in 4 scodelle caldissime. Quindi riprendere il brodo, metterlo in una zuppiera, anch’essa caldissima e sistemarla al centro della tavola. Qui, aiutandosi con un romaiolo, badando di prendere insieme, ogni volta, la giusta proporzione di brodo e cipolle, irrorare di questi il pane nelle scodelle, nella misura in cui, la zuppa più o meno brodosa, sarà maggiormente gradita ad ognuno dei commensali.
Secondo preferenza, questa Carabaccia può essere rifinita in dolce, spolverandola lievemente con una mistura di zucchero a velo e cannella in polvere. In forte, con una guarnizione di cacio pecorino stagionato grattugiato e una macinatine di pepe nero. Alcuni aggiungono anche il tuorlo di 1 uovo crudo in ogni scodella, ma anche no.
La Carabazzada
Dal "Libro novo nel quale si insegna a far d’ogni sorta di vivande" di Cristoforo Messiburgo:
"Tagli cipolle e mondale e falle ben cuocere in acqua. Poi cavale fuora di detta acqua colata bene, e ponile in una cazza ben stagnata e con libbre 2 (circa 600 gr) di buono olio falle bogliere sempre rompendole e mescolandole. Poi abbi libbra una e mezza (circa 400 gr) di mandorle ambrosine ben pelate e peste e distemperandole con agresto e gettale dentro a detta cazza con oncia mezza (circa 15 gr) di cannella e falle bogliere un pochertto sempre mescolando. Poi come è cotta e imbiondita, gettale sopra zuccaro e cannella"
È un piatto tipico fiorentino rinascimentale (sulla cui salubricità non mi pronunzio, nè sul suo gusto, ma la ricetta è poesia pura).
Alle
ho messo via
tutti i file musicali, la redazione di splinder ne ha concellato uno (non so con quale criterio) io li ho cancellati tutti, erano solo un sottofondo per chi visitava il blog, ma non essendo sicuro che la cosa potesse essere conto le regole e contro la legge ho tolto tutto … peccato … "stanno chiudendo le osterie fuori porta"….
Alle
Un paese – di una identità che si perde
La cosa era nell’aria … quest’anno non si festeggerà la patrona del mio paese, o almeno non la si festeggerà come negli anni scorsi niente fuochi niente iniziative in piazza etc… causa di questo il fatto che i finaziamenti sia dal pubblico che dai privati scarseggiano e al comitato organizzatore restano solo perdite…
Non so quale sia la soluzione ma dispiace vedere un paese piano piano atrofizzarsi, nel suo vivere i negozi stanno chiudendo via via…
arg!!!!!!
Alle
Dedicata a Pepo e alla Pepa, a questi che Dico ma anche a quelli che non Dico
È fatto così un amore
concreto
È fatto così e mi commuove
come un sorriso
Come tenere sono le parole
con le quali si schernisce
Siete fatti così come folle d’innamorati
di voi insieme, della vita,
finchè ce ne sarà