Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe dei suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano
a sommo di minuscole biche.
Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
Commenti su: "Per nutrir lo spirito due: di E.Montale "Meriggiare pallido e assorto"" (4)
Ciao! Ti ho inviato un msg e mail alla tua casella di posta, no hot mail l’altra. Puoi farmi sapere se l’hai ricevuta? A presto
Questa poesia mi girava in testa da qualche giorno.. trovarla qui mi ha riaperto il cuore. Rileggerla è sempre un piacere.
Risponderai alle mie domande?
bellissima poesia! io adoro Montale!
^.^